Noi delle classi prime della scuola Dante Alighieri siamo andati ad Acerenza, in Basilicata, insieme ai nostri insegnanti che ci hanno accompagnato per tutto il giorno. Scesi dal pullman abbiamo fatto 500 metri per andare a visitare gli alpaca , animali simili ai lama ma con qualche differenza. Quando siamo arrivati ci ha accolto Canio, un giovane allevatore di alpaca da ben 18 anni, abbiamo subito avuto un’accoglienza molto gradita. Quando abbiamo finito di fare merenda, Canio ci ha spiegato tutte le regole che dovevamo seguire per stare insieme agli alpaca, ad esempio accarezzarli sul collo e sulla testa e non fare movimenti troppo bruschi. Appena siamo entrati nel recinto abbiamo avuto un po’ paura, ma appena abbiamo subito capito che erano animali teneri, gentili e socievoli. Alcuni dei loro nomi sono: Caramello, Cotton fioc, Cacao (il cucciolo in foto), Dumbo, Luna, Pino, Cupido, Jasmine ed altri. Ad un certo Canio ci ha dato delle spazzole per pulirli e farli rilassare, e fidatevi, che li abbiamo fatti rilassare tantissimo, poi abbiamo scoperto che i maschi e le femmine degli alpaca non potevano dormire o stare nella stessa stalla perché ci sarebbe il probabile accoppiamento e dopo esattamente un anno sarebbe nato un piccolo alpaca. Dopo un po’ Canio, la nostra guida, ci ha dato il cibo per alpaca: farli mangiare è una cosa che ci ha colpito molto! Infatti, quando davamo il cibo ci facevano il solletico :D. Inoltre, abbiamo capito da dove arrivano gli alpaca. cioè dal Perù e Canio ci ha spiegato il procedimento che porta dalla tosatura della lana fino alla realizzazione di indumenti come maglioni, sciarpe, cappelli, calze: la lana degli alpaca è pregiata ed ha anche il vantaggio di avere molti colori naturali.
L’esperienza con loro è stata molto sensoriale e tattile e ci siamo addolciti abbracciandoli. Abbiamo scoperto che c’è anche la pet terapy: un progetto adatto a tutti per sensibilizzare e stare meglio con la vicinanza degli animali. Un’altra cosa che ci ha colpito molto è stato lo sguardo degli alpaca perché con quegli occhi teneri ci facevano tenerezza. È stata una giornata di libertà e di nuove conoscenze. Ed è stata una mattinata bellissima condividendo le nostre emozioni con i nostri amici alpaca.
Dopo il pranzo siamo andati a visitare la cattedrale con un’altra guida, anche lui si chiama Canio proprio perché è un nome di un santo di Acerenza. Appena entrati nella cattedrale subito siamo rimasti a bocca aperta per la grandezza, perché quella cattedrale e la più grande della Basilicata. Siamo scesi nella cripta e abbiamo visto la tomba dove sono essere sepolti una coppia di sposi che hanno ristrutturato la cattedrale dopo il terremoto. Dopo siamo andati a visitare la torre di vedetta che veniva usata per vedere tutti i territori circostanti. Poi abbiamo visitato una vecchia casa tipica dei contadini di Acerenza, con una culla che sembrava un’amaca e con oggetti di 70/80 anni fa. Dopo questo siamo scesi per la lunghissima scalinata da cui eravamo saliti e siamo partiti.
E’ STATA UNA GIORNATA INDIMENTICABILE .
Gabriele, Jacopo, Giorgia, Ida, Melissa, Gracie, Francesca P. e Francesca D. 1E