Il 25 ottobre abbiamo partecipato ad un incontro del Buck Festival a Foggia, alla fondazione Monti Uniti in via Arpi. E’ stata l’occasione per conoscere lo scrittore Andrea Valente. Prima dell’incontro con gli altri ragazzi, siamo andate ad intervistarlo e ci siamo subito accorte che è una persona molto aperta e simpatica: sembrava che ci conoscesse da un’intera vita. Infatti è stato proprio lui a farci la prima domanda. Dopo abbiamo iniziato l’intervista.
Qual è stato il momento più importante della sua carriera?
<<Il 20 Settembre del 1990 studiavo a New York e sono andato alla sede del “New York times”, la più grande redazione giornalistica al mondo. E’ stata un’ esperienza davvero bella ed è stato un onore>>.
Il libro più significativo che ha scritto?
<<Per me i libri sono come figli non potrei sceglierne uno. Voi potete scegliere il vostro libro preferito che ho scritto, ma io scrittore delle mie opere non potrei farlo>>.
Ha avuto fin da piccolo il sogno di diventare scrittore?
<<No, ho iniziato a lavorare disegnando e disegno tutt’ora. Ho scritto il mio primo libro grazie ad una signora che mi ha incoraggiato a seguire questa passione per la scrittura. Spesso gli altri ci vedono meglio di come ci vediamo noi>>.
Preferisce scrivere o disegnare?
<<Preferisco scrivere perché ti permette di scegliere le parole da non utilizzare, perché l’immagine, in un certo senso, toglie la fantasia. Le parole non scritte lasciano spazio all’immaginazione>>.
Cosa ci consiglia di fare per il nostro futuro?
<<Vi consiglio di inseguire i vostri desideri. La parola desiderio, in latino, significa assenza di stelle, lo stesso concetto in greco si traduce disastro. Dovete puntare in alto!>>
E’ stata un esperienza veramente bella e significativa con frasi e parole che sono impresse nelle nostre menti. Ci ha fatto fare un viaggio nella fantasia accompagnato da mille risate e ironia.
Da Giorgia e Francesca, 2E
